martedì 3 novembre 2015

I PEANUTS in mostra e al cinema

I PEANUTS sono tornati alla riscossa!

Il 5 novembre esce in Italia il film "Snoopy & Friends - Il film dei Peanuts" per festeggiare il 65esimo anniversario della loro nascita. 

E non è tutto qui..anzi...WOW Spazio Fumetto allestisce e ospita la mostra 
"Il fantastico mondo dei Peanuts" aperta da ottobre a gennaio 2016. 

Foto di Maya M.Q.



Foto di Maya M.Q.
Una mostra per i grandi, che ritroveranno più di 500 strisce da leggere, potranno rivedere le puntate più belle e seguiranno, oltre a un percorso cronologico, anche uno tematico dedicato appunto ai grandi "temi dei Peanuts": l'imperdibile partita a baseball, la copertina di Linus, le sedute psicoanalitiche di Lucy, e tanti altri. 

Un viaggio nella fantasia con un occhio alla realtà, grazie al contributo di importanti esperti che introdurranno ogni tema: Massimo Oriani (giornalista della Gazzetta dello Sport) per i Peanuts e lo sport, la carriera di Snoopy astronauta da Roberto Battiston (Presidente Agenzia Spaziale Italiana), Simone Rugiati svelerà la ricetta per cucinare le "toffolette". 

Foto di Maya M.Q.











Una mostra per i piccoli, che potranno esplorare il mondo dei Peanuts attraverso video, installazioni multimediali, statue e divertenti photoset, le costruzioni Lego ed entrare nella cuccia rossa di Snoopy riprodotta a grandezza naturale!
Grazie alla nostra inviata speciale Maya, appassionata di Peanuts, abbiamo intervistato uno dei curatori della mostra, Alberto Brambilla

MAYA: Iniziamo da una domanda per chi non ha ancora visto la mostra. Chi sono i Peanuts e perché si chiamano così?
ALBERTO: I Peanuts sono i bambini protagonisti delle strisce di Charles Schulz: Charlie Brown, Linus, Lucy, Sally, Piperita Patty, Snoopy... Il nome della serie  era stato imposto a Schulz dal distributore della striscia, mentre lui avrebbe preferito chiamarla "Good ol' Charlie Brown" o "Li'l Folks", titolo di una serie di vignette che realizzava da anni. Letteralmente "peanuts" sono le noccioline, ma in inglese si usa il termine per indicare gli spiccioli, la minutaglia, intendendo quindi che i bambini di Schulz fossero piccole cose. In quegli anni inoltre il programma televisivo "Howdy Doody" aveva una platea di bambini chiamata proprio Peanut Gallery, e questa è una possibile altra origine del nome.

Foto di Maya M.Q.


MAYA: Come nasce una mostra come questa? Qual è il percorso di lavoro che sta dietro? I contatti con i detentori dei diritti in Italia, il patrocinio del Charles M. Schulz Museum?
ALBERTO: La mostra nasce anni fa, in realtà, perché l'idea di dedicare una mostra ai Peanuts è precedente alla fondazione del museo nel 2011. I rapporti con i detentori dei diritti in Italia, Bic Licensing, sono ottimi da sempre e quando è stata annunciata l'uscita del film abbiamo colto l'occasione, contattando anche Fox.
A quel punto l'ultimo tassello era trovare dei disegni originali di Schulz, elemento fondamentale per una mostra nel nostro museo. Per fortuna, grazie a vari collezionisti con cui siamo in contatto e agli amici dell'Associazione Nona Arte siamo riusciti a metterne insieme una decina tra tavole, strisce, sketch e disegni pubblicitari.

MAYA: La mostra ha un’introduzione storica per concentrarsi poi sui personaggi più amati e su schede dedicate ad argomenti tematici, come i Peanuts e lo sport. Come è nato questo percorso espositivo? 
ALBERTOIl percorso è nato interrogandoci su cosa fosse il fulcro della serie, ovvero i personaggi, il gruppo. Per questo abbiamo dedicato poco spazio al loro creatore e privilegiato i vari bambini, soprattutto raccontando i loro tormentoni, le gag, le caratteristiche che li rendono unici. Inoltre, per dare una chiave di lettura nuova, abbiamo coinvolto 11 esperti che analizzassero argomenti importanti o curiosi dei Peanuts, come la coperta di Linus, lo sport o la storia di quando Snoopy andò davvero nello spazio.
I testi nascono tenendo conto della diversità del pubblico che visita le nostre mostre, perché devono essere esaustivi e al contempo semplici e non noiosi. Nel caso di questa mostra il fumetto stesso ci è venuto in aiuto, abbiamo deciso di asciugare il più possibile le didascalie e lasciare che le strisce parlassero da sole.




Foto di Maya M.Q.
MAYA: Cosa hai scoperto lavorando alla mostra che ti ha più colpito?  
ALBERTO: La cosa che mi ha sempre colpito di Schulz, ma che ho avuto occasione di approfondire grazie alle ricerche per la mostra, è l'aderenza della sua opera con la sua vita. Schulz ha disseminato le sue strisce di tanti piccoli elementi che appartenevano a lui, come il padre barbiere di Charlie Brown o il nome del fratello di Snoopy Spike, chiamato come il suo cagnolino.
La striscia, addirittura, è finita con lui. Schulz si ritirò, malato, pochi giorni prima della sua morte. Per qualche settimana furono pubblicate delle tavole domenicali che aveva preparato in anticipo, fino al giorno della sua morte. Il giorno dopo uscì l'ultima tavola, un rimontaggio della striscia in cui salutava i suoi lettori. Da allora non sono state disegnate più nuove strisce dei Peanuts.

MAYA: Come descriveresti le strisce dei Peanuts a qualcuno che non le ha mai lette?
ALBERTO: Delle piccole perle di filosofia. I discorsi di Charlie Brown e di Linus, di Patty, di Sally sono in grado di mettere sotto una luce nuova aspetti della vita che normalmente diamo per scontati, oppure di mostrare come quelli che per noi sono grandi problemi non sono, in realtà, altro che "peanuts", piccolezze.

MAYA: Qual è la striscia dei Peanuts a cui sei più legato?
ALBERTO: Ce ne sono molte. Le strisce in cui Charlie Brown non riesce a trovare il coraggio di approcciare la ragazzina dai Capelli Rossi, che hanno accompagnato gli amori sfortunati della mia adolescenza. Oppure le (molte) sequenze in cui Charlie sbaglia qualcosa durante una partita e porta la squadra alla rovina. O ancora la serie in cui Lucy chiede agli altri bambini, con un'innocenza e una semplicità infinita, qual è secondo loro il senso della vita e loro rispondono in modi diversissimi e spesso assurdi, come potrebbero fare tutti gli adulti.
Ma più di tutte amo una tavola domenicale in cui Patty e Charlie Brown stanno discutendo sotto un albero e lui le dà una definizione bellissima definizione di cos'è la sicurezza: poter dormire sul sedile posteriore dell'auto mentre i genitori ti riportano a casa.


Foto di Maya M.Q.
#quando | dal 17 ottobre 2015 al 10 gennaio 2016
#dove | WOW Spazio Fumetto - V.le Campania, 12 - Milano
#info www.museowow.it

#merendinagenerosa

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