mercoledì 24 febbraio 2016

HO SPOSATO UNA VEGANA - una storia vera, purtroppo



Mi è caduto un mito!
Sì, forse un filo esagerata come affermazione ma per me che ho sempre adorato Fausto Brizzi sia come regista che come scrittore (andate a rivedere il mio post sui romanzi "Cento giorni di felicità" e "Se mi vuoi bene") la lettura del suo ultimo libro "Ho sposato una vegana" mi ha, come dire...., lasciata senza parole.
Sia chiaro non è un giudizio su come è scritto il libro, anzi in quello Brizzi è sempre fantastico e la sua ironia è dirompente (il sottotilo infatti è: una storia vera, purtroppo), ma quello che mi ha veramente spiazzata è che Brizzi si sia innamorato della protagonista del libro!
Mi spiego.
In questo romanzo Brizzi racconta della sua storia d'amore con l'attuale moglie Claudia Zanella, dal loro primo incontro fino ai primi anni dopo il loro matrimonio, quando scoprono di aspettare una bambina.
La bellissima Claudia (e sul fatto che sia bella non c'è dubbio... forse un filo emaciata ma indubbiamente bella) viene descritta come una tiranna, prepotente, autoritaria, estremista vegana.
Cioè i fanatici vegani della peggior specie.
Tolleranza: MENO DI ZERO!
La famosa frase "l'amore è cieco" o meglio ancora "agli uomini piacciono le rompipalle" direi che riassume in poche parole il succo del libro.
Perchè ragazzi, è vero che ridurre il consumo di carne (nel caso di specie eliminare in toto) giova alla salute ma è anche vero che se la tua fidanzata che abitualmente BRUCA l'erba dal vaso del terrazzo per evitare che tagliandola si disperdano le proprietà nutritive, (cosa che peraltro dovrebbe far svanire nel giro di un click ogni e qualsivoglia libido nei suoi confronti) ti costringe a fare altrettanto e tu ne continui ad essere innamorato, vuol dire che sei come minimo masochista!

La signora Claudia arriva a dire che preferirebbe trovare Fausto a letto con una bionda che sapere che si è "scrofanato" un piatto di spaghetti cacio e pepe! 
Frase, a mio parere, che si commenta da sola...
Capisco le buone intenzioni ed i principi che muovono Claudia ma trovo che gli eccessi ed in questo caso gli estremismi siano SEMPRE sbagliati. Alle cose ci si può arrivare anche per gradi e senza umiliare e tiranneggiare gli altri.

Nel libro Fausto viene sottoposto ad una settimana di digiuno forzato, messo alla gogna quando osa  fare uno sgarro alla dieta erbivora che gli viene imposta dall'oggi al domani, costretto a mettersi una pappetta in testa (ideata da Claudia) per evitare che aumenti il diradamento dei suoi capelli - si perchè Claudia, la profonda e sensibile Caludia, lo ha già avvisato che gli uomini calvi per lei sono inaccettabili - che non solo gli macchia il cuoio capelluto e parte della fronte, costringendolo lontano dal lavoro per un paio di settimane, ma poichè l'intruglio malefico lascia un odore sgradevole di uovo marcio, Fausto viene relegato da Claudia a dormire sul divano.
Come si suol dire: LA VERA ESSENZA DELL'AMORE!
Eppure Brizzi ,non solo  la ama alla follia, ma se la sposa!!! PERCHÉ???
Ma poi, abbiamo la certezza matematica che il regime di vita imposto da Claudia sia quello giusto?
Siamo proprio sicuri che l'uomo sia erbivoro????
Io qualche riserva ce l'ho, per quanto  sia convinta che il consumo di carne debba essere drasticamente ridotto. 
L'apice del libro si raggiunge quando Claudia scopre di essere incinta ed il suo primo pensiero è trovare una pediatra vegana! La bimba, il cui nome verrà ovviamente scelto solo da Claudia, sarà cresciuta a erba, cereali, latte di soia e al massimo del pesce azzurro ogni tanto e, inutile dirlo, sarà allattata da Claudia fino ai 18 mesi...
Credetemi, io che sono mamma e amo incondizionatamente mia figlia e che trovo che il rapporto esistente tra una mamma ed il proprio bambino nel primo anno di vita sia unico e viscerale, posso dire con serenità che un bambino che già cammina, anzi che corre (a 18 mesi corrono), parla, ha i denti, gioca a palla e che però si attacca al seno della mamma per fare merenda, qualche problemino a livello psicologico ce l'avrà.
Va bhe, ma questa è psicologia spicciola. Lasciamo che sia la pediatra vegana a valutare...
Infine, un pensiero su tutti: "ma un'infanzia intera SENZA NUTELLA, non è un crimine???"
Pensaci caro Fausto...   

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